Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR è depositario di una bellissima storia, oggi molto attuale.
Negli anni Settanta l’industriale padovano Angelo Dalle Molle cedette la sua azienda che produceva il famoso Cynar. Acquistata una Villa sulla Riviera del Brenta, creò un atelier adatto allo scopo e lanciò l’idea di bonificare le città dall’ inquinamento e dal traffico. Progettò e costruì delle vetture elettriche PGE (Progetti Gestioni Ecologiche) a due posti, tre posti, furgoncino, taxi, minibus e tracciò un progetto su una città tipo: la sua Padova. Come funzionava ? Si arrivava alla periferia di Padova con l’auto tradizionale, dove c’erano ampi parcheggi o stazioni in più punti. Lasciata la vettura e tramite una colonna computerizzata (siamo nel 1979!) si prenotava l’auto elettrica che meglio faceva al caso. Il display segnalava quale auto prendere, quella cioé che sotto carica aveva già le batterie in piena efficienza. Si sbrigavano i proprio affari, e si poteva anche rendere l’auto in un altro punto della città, andare ad un convegno che durava alcune ore, uscire, riprendere un’altra auto in altro punto-stazione e ritornare dove si era lasciata l’ auto normale.
Geniale, ma purtroppo in anticipo sui tempi. Queste vetturette furono costruite in circa 200 esemplari, di cui una cinquantina vendute all’ENEL, altre qua e là anche all’estero (esempio negli USA), ma i tempi non erano ancora maturi e a metà anni Novanta Angelo Dalle Molle lascia tutto e poco dopo muore.
Sono rimaste sette vetture che sono state donate al Museo “Bonfanti-VIMAR”, con le colonnine di ricarica e prenotazione ed una quantità di disegni e foto.
Una di queste vetturette, corredata di accessori ed immagini è ora esposta nel contesto della “Galleria del Motorismo Mobilità ed Ingegno Veneto –Giannino Marzotto”, risultando essere testimone di un passato assolutamente attuale.
Le tecnologie odierne, forti di nuovi studi, sapranno sicuramente concordare la necessità di crescente di mobilità urbana e allo stesso tempo porranno un occhio attento alla salvaguardia dell’ambiente.
Gli antichi studi, sottilmente rivisti ed adattati, sono oggi adottati per i vari circuiti di car sharing.