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3 dicembre 2009

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Uno…scoiattolo al Museo

2 dicembre 2009

Tra le varie curiosità della mostra “Carioche e Trattori” si è intrufolato uno scoiattolo,  non a quattro zampe ma a quattro ruote che non va nè per boschi né per campi. Si tratta di un  simpatico trattorino anni cinquanta costruito dalla “Peschiera & Folli” ditta di Casalmaggiore, di per sé poco noto ma che  trovò largo  impiego nelle fornaci, adatto a  trainare carrelli carichi di mattoni o tegole ed altri materiali. Per le sue ridotte dimensioni non venne mai usato in agricoltura  per l’aratura o lavori simili ma quasi esclusivamente come traino di  carri di piccola taglia. Le sue misure ridotte però gli consentivano di muoversi con molta agilità, di essere estremamente maneggevole, piuttosto pesante in rapporto alle misure, proprio per avere un grande grip al suolo.
Questo modello appartiene ad un appassionato collezionista bassanese, Vittorio Bertozzo, che ha collaborato all’allestimento della mostra assieme a  diversi appassionati del Club Amici Tradizioni Contadine Venete” che unitamente all’Associazione Culturale Siriola di Romano d’Ezzelino, e altri vari collezionisti, tra cui Silvano Tagliaferro, hanno  permesso un allestimento originale per mezzi e per ambientazione. Tradizioni di antichi mestieri, utensili  da lavoro ed attrezzatura  di ricambio si alternano in un simpatico quadro agreste, dove la macchina, trattore o carioca che sia, mostra come  ha saputo trasformare la storia dell’agricoltura. Un’era nuova per tanti  nostri avi, che sembrano comparire fra le gigantografie a parete proponendo momenti di duro lavoro o vestiti a festa per l’occasione di una foto ricordo. Frammenti di civiltà contadina dove l’uomo contava  sui frutti della terra prodotti dal lavoro manuale.
Allo “scoiattolo” fanno da sfondo alcune particolari opere dell’artista artista   polivalente   Antonio Zilio di Altivole ( Tv) autore di  questi  lavori denominati “case rurali” realizzati con tecnica  mista;  ciuffi di paglia, policarbonato, plexiglass, figure di animali e colori ad olio su legno. Facce di case astratte, linee geometriche, muri corrosi, finestre mute di un mondo che va scomparendo davanti alla tecnologia  senz’anima del terzo millennio.
Da oggi a ieri in un’alternanza di storia e cultura, dal mezzo minino al  mastodontico “ International Titan” del 1920, passando per case produttrici  italiane, tedesche, inglesi e  anche per  Lamborghini che produsse nel 1947 la carioca “Lamborghini Morris” nata proprio  per mano di Ferruccio Lamborghini che forte dell’esperienza accumulata durante la guerra, dopo aver acquistato un a camionetta presso un centro ARAR, (azienda recupero alienazione residuati) la sera stessa davanti alla sua officina, disegnò per terra il trattore che voleva costruire. Nacque così la carioca “Lamborghini” che il costruttore stesso presentò alla festa del paese nel giorno di San Biagio riuscendo a venderne ben undici pezzi. Il prototipo è esposto  al “Bonfanti-VIMAR”su gentile concessione del Centro Polifunzionale Ferruccio Lamborghini Museum di Dosso (FE).
Un Museo, tante storie e tante proposte. Il “Bonfanti-VIMAR” oltre che per le sue tematiche, è a disposizione per  meeting aziendali, congressi o momenti di conviviale incontro. Un accurato servizio di caatering può organizzare per club o gruppi a partire da trenta persone, piacevoli cene con posti a sedere proprio tra i mezzi esposti. Vi aspettiamo nel nostro museo, nel cuore del Veneto, per raccontarvi spaccati di storia, tecnologia e costume.

CARIOCHE & TRATTORI

12 novembre 2009

Dal 31 ottobre 2009 al 5 aprile 2010

“CARIOCHE & TRATTORI – le macchine che hanno cambiato l’agricoltura”, ha preso il via da pochi giorni, la 37^ mostra tematica, del Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”  per la quale è stata determinante la collaborazione fattiva di molti appassionati collezionisti, fra i quali spiccano i nomi di Silvano Tagliaferro e Vittorio Bertozzo, e l’Associazione Siriola di Romano d’Ezzelino.

Presenti all’inaugurazione per sottolineare l’evento una parata  di autorità: L’Europarlamentare On. Mara Bizzotto, l’On. Emanuela Lanzarin, l’ Assessore Regionale Elena Donazzan, il Consigliere Regionale Onorio De Boni, l’Assessore Giuseppe Saretta del Comune di Romano d’Ezzelino, il Sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti, il Sindaco di Orgiano Marco Zecchinato il Presidente Onorario del Museo Co. Giannino Marzotto il bi-campione del Mondo Rally Miki Biasion la C.ssa Maria Teresa de Filippis che ha tagliato il nastro, lo storico del settore William Dozza e la significativa presenza del dr. Fabio Lamborghini.
Fra i tanti mezzi esposti, merita una citazione un pezzo che, per motivi diversi, occupa un proprio spazio nella storia del trattore.
Si tratta di un bell’ esemplare di Fordson modello Detroit del 1921, di proprietà dei fratelli Mezzalira di Bassano.
Perché Fordson e non Ford? Perché quando cominciò a diffondersi la voce che Henry Ford, dopo il successo planetario della sua vettura tipo T, intendeva costruire anche trattori, un gruppo di speculatori di Minneapoliss raccattò non si sa dove un certo Mister Paul Ford, costituendo subito la “Ford Tractor Company”, con la più evidente intenzione di sfruttare un nome già molto famoso.
La contromossa di Henry Ford fu quella di fondare nel 1916 la “Henry Ford & Son”, dove chiaramente “son” significa in inglese figlio. All’inizio della produzione si preferì distinguersi, unendo la ragione sociale in Fordson, anche per non mischiare la costruzione di trattori con quella automobilistica.
Dopo qualche anno la Ford Tractor Company chiuse i battenti, mentre la Fordson di Henry Ford produsse circa 750.000 pezzi, numero che permise la vendita a prezzi bassissimi ed irraggiungibili da tutti gli altri costruttori.
Il modello esposto è mosso da un motore a quattro cilindri a valvole laterali, di 4.150 cc. con una potenza di 19 cavalli nei primi esemplari, saliti poi sino a 22 a mille giri al minuto. Il funzionamento prevede la messa in moto a benzina per passare, una volta che il motore fosse ben caldo, al petrolio.
Ultima curiosità. Il trattore è dipinto in grigio chiaro perché era il colore più a buon mercato disponibile. Anche a mezzo dollaro faceva la differenza!

La mostra, che durerà sino al 5 aprile del prossimo anno, ha il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, della Regione del Veneto, della Provincia di Vicenza, dei Comuni di Romano d’Ezzelino e Bassano del Grappa e l’appoggio del Museo Lamborghini, uno dei nomi più prestigiosi del settore.

Scarica la locandina della mostra: Locandina_Carioche

Scarica la brochure con i mezzi esposti: Mezzi_esposti

Guarda il pieghevole: Pieghevole_Carioche

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CARIOCHE E TRATTORI

15 settembre 2009

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Romano d’Ezzelino (VI) per l’ autunno  fino a primavera prossima, proporrà una  nuova  tematica dal titolo  “Carioche e Trattori”  dal 31 ottobre 2009 ad aprile 2010,  un inedito assoluto. E’ la prima volta che un museo presenta  infatti una rassegna sulle così dette “carioche” e sui primi trattori. Le “carioche” sono quei mezzi con funzione di trattore nati quasi esclusivamente ìn Italia a metà anni ‘30 con le sanzioni, proseguiti con ancor maggior vigore negli anni grami del dopoguerra. Essi erano derivati da vecchie vetture o camioncini dismessi, tagliati, accorciati, dotati di ruote artigliate, oppure nel dopoguerra pescando nel vasto serbatoio di mezzi militari abbandonati. Sino a pochi anni fa erano considerati solo come fonte di possibili ricambi per i collezionisti, che potevano recuperare un motore, un cambio, un differenziale, un assale. Ora essi sono rivalutati come storia, come dimostrazione di ingegno e volontà di fare. Recentemente é anche uscito un libro dello storico William Dozza, che nobilita l’argomento e le carioche sono storicamente riconosciute dall’A.S.I.
Attraverso le carioche viene rappresentato un pezzo della nostra storia e in particolar modo il “Bonfanti-VIMAR”, con una suggestiva coreografia rurale e di costume, allestita in collaborazione con la  Pro Loco di Romano riproporrà un tipico mondo agricolo del territorio,  in cui i  mezzi esposti diventeranno  protagonisti di spezzoni di quotidianità del nostro più o meno  recente passato.
Ingegno, tenacia e lavoro furono gli ingredienti vincenti per superare un momento di crisi: rielaborare per produrre e ricominciare divennero il binomioper una nuova spinta economica.
La mostra avrà  sicura ripercussione sull’intera Regione e ritorno sui media, dato l’insolito soggetto e susciterà particolare interesse per le scuole.

SOGNANDO L’AUTOMOBILE

3 aprile 2009

Dal 4 aprile al 4 ottobre 2009

Sognando l’Automobile, auto a pedali, giocattoli d’epoca, modelli in scala, da collezione e……..altro”. Un’inedita mostra di auto a pedali ed elettriche dai primi del ‘900, giocattoli in legno e latta di varie epoche, una raccolta di ricercati pezzi di alto collezionismo dove tutti grandi e piccoli, saranno contagiati dalla voglia di collezionare.

Una nicchia dell’esposizione è riservata in esclusiva alla ditta padovana “INGAP”, ovvero industria Nazionale Giocattoli Automatici Padova, che è stata una azienda leader internazionale del giocattolo in latta, fondata nel 1919 e attiva sino al 1972, che doveva il suo successo all’originalità e alla qualità dei suoi pezzi. Nella rassegna è dedicato ampio spazio anche alla mitica “LIMA” di Vicenza (1950-2004) che con i suoi trenini coinvolgerà il pubblico amatore di questo settore. Oggi i trenini Lima sono oggetto di collezionismo mirato e di culto.

Qualche modello reale di auto e moto compare in questo contesto, ma sempre in versione speciale: una Fiat R500 rivestita interamente di “peluche” quale opera realizzata dagli artisti Gianni Macalli, Paolo Roderi, Luca Pizzi e Antonio Solivari. Una Vespa con sidecar, una strepitosa F1 con cui Schumacher vinse il Campionato Mondiale Piloti nel 1995, contornata da una esposizione completa di modelli di F.1, e ancora camion e camioncini modelli e modellini a volontà in diverse scale, una stazione ferroviaria con annesso plastico funzionante, insomma tutto quello che è curioso.

E novità nella novità, nei mesi di maggio (domenica 17) giugno (domenica 21) e settembre (domenica 20) il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” intende mettere a disposizione gratuitamente, per una sola giornata, agli addetti delle mostre scambio di auto modellini libri e giocattoli d’epoca, ecc.. la propria area esterna nel prato antistante il museo, una superficie scoperta di mille metri quadri, da suddividere tra quanti vorranno sperimentare la proposta

MERCATINO SOGNANDO L’AUTOMOBILE”.

Invitiamo pertanto chi fosse interessato a questa iniziativa ad attivarsi anticipatamente dando la propria adesione ai numeri di segreteria sotto indicati.

Una mostra nella mostra per far vivere nel collezionismo e nel suo mercato le passione di tutti, chi colleziona, chi restaura, chi propone, chi semplicemente curiosa….

Chiediamo solo a tutti una collaborazione attiva, un passa parola del tipo amico porta amico, rivenditore porta rivenditore.

Un’operazione a costo zero che porterà sicuramente un reciproco vantaggio: il nostro pubblico sarà il vostro e viceversa, tutti insieme per conoscere, ammirare ed anche comperare.

Iscrizioni aperte. Vi aspettiamo.

Chi vorrà potrà prendere accordi con una ditta di gazebi locale.

2009