Ottima riuscita al Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” della serata dedicata ai pionieri veneti del volo, con un centinaio di appassionati fortemente interessati all’argomento.
Ha accolto ospiti e relatori, Nino Balestra che ha ricordato le molte priorità venete del settore a cominciare da un aereo costruito attorno al1895 dall’artigiano trevigiano Carlo Menon, che non volò…perché ancora privo del motore giunto in seguito, altrimenti Menon avrebbe potuto superare di alcuni anni i fratelli Wright.
Dopo un veloce escursus su altri pionieri la parola è passata al co. Giovanni da Schio, pronipote di quell’Almerico da Schio che fece volare nel 1905 il primo dirigibile italiano, racconto corredato da aneddoti e curiosità.
Secondo relatore è stato Gianluigi Zarantonello, che parlava a nome della signora Nicoletta Saccardo, discendente di Nico Piccoli che, sempre a Schio, costruì e volò con l’Ausonia bis secondo dirigibile italiano, risultato raggiunto fra mille contrattempi e difficoltà.
Ha chiuso Valentina Ferrarin, che ha parlato anche a nome dello zio Mario presente, raccontando le epiche imprese dei cugini Francesco e Arturo Ferrarin, quest’ultimo famoso per la vittoria del raid Roma-Tokio del 1920 e Roma-Brasile senza scalo nel 1928, che superò nella distanza il record dell’anno prima dell’americano Lindbergh.
Una serata storico-culturale perfettamente calzante con lo spirito della parte permanente di questo attivissimo museo denominata “Galleria del motorismo, mobilità e ingegno Veneto-Giannino Marzotto”.